La Conférence silencieuse

Il pittore naturalista Gustave Courbet ha sempre amato, attraverso la sua arte, sfidare l'ordine stabilito e il conformismo borghese. L'apice della provocazione e dello scandalo lo ha raggiunto nel 1862 con un dipinto di grandi dimensioni 

" Le retour de la conférence", in cui é rappresentato un gruppo di preti ubriachi e grotteschi, di ritorno da una "conferenza" ecclesiastica ben fornita di ricche libagioni. 

Courbet, da grande anticlericale, aveva ampiamente previsto la reazione dei fruitori e, in particolare del clero, il dipinto infatti fu molto osteggiato e ancora oggi risulta scomparso. Per fortuna sono ancora disponibili delle stampe dell' epoca che ce ne permettono la visione.

La domanda da porsi è: in nome della liberta artistica e della libertà di espressione, fino a dove può spingersi l'artista quando attacca la religione o le organizzazioni fideistiche?

La domanda è quanto mai attuale. 

Ho quindi assunto l'opera scomparsa di Courbet come paradigma della violenza politica, religiosa e di conseguenza culturale che il potere, qualsiasi forma di potere, esercita per contrastare, osteggiare, e quindi 

negare, il legittimo diritto dell'artista di esprimersi in piena autonomia e libertà.

L'arte di regime non esiste in quanto essa è una contraddizione in termini. L' arte non può essere 

che libera.

"La conférence silencieuse" rappresenta una figura retorica, é un ossimoro figurato, é una evidente parafrasi dell'opera di Courbet. Nel caso di specie non ci sono chierici beoni ma distinti signori, qualche rara signora, 

accomunati dalla storia, lunga due secoli, in cui la trasformazione, anche violenta, della realtà sociale é stata studiata, progettata, in qualche caso sanguinosamente messa in atto. 

Oggi, di fronte alla débacle di un pensiero politico fondante, fatto di intelligenza e di passione, di fronte al tradimento delle loro idee, con un vuoto clamore che accomuna ogni cosa, ci si deve necessariamente difendere con il silenzio vigile e attivo.

Alla "Conférence silencieuse" sono stati invitati, in ordine sparso, Rosa Luxemburg, Karl Marx, Mickakil 

Bakunin, Joseph Proudhon, Enrico Malatesta, Carlo Cafiero, Nicola Sacco,Bartolomeo Vanzetti, Frederik Engels, Wladimir Iljich Lenin, Antonio Gramsci, Gustave Courbet, Che Guevara, Lev Trosky, Stalin, Mao Tse Tung, Ho Ci Min,, Palmiro Togliatti, Carlo Labriola, Filippo Turati, Gaetano Bresci, Giuseppe Pinelli, Kropotkin, Carlo Pisacane.